Programma

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Il nostro programma

Il nostro programma

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Compartecipazione dello Stato al salario dei farmacisti

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Compartecipazione dello Stato al salario dei farmacisti

Noi farmacisti siamo degli “incaricati di pubblico servizio”, svolgiamo cioè un servizio di pubblica utilità per conto dello Stato. Per questo motivo è a nostro avviso doveroso che lo Stato ci metta nelle condizioni di poter erogare dignitosamente tale servizio ai cittadini.

A tale scopo, inizieremo in tutte le sedi una campagna affinché lo Stato compartecipi in modo diretto o indiretto al salario del farmacista collaboratore. Per ottenere questo riconoscimento sarà prima necessario passare a un Contratto Collettivo del comparto sanitario che, peraltro, ci compete di diritto.

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Farmacista prescrittore

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Farmacista prescrittore

Durante la pandemia la nostra categoria ha dimostrato in modo inequivocabile di essere pronta per un salto di qualità dal punto di vista professionale. Per questo riteniamo che, anche in Italia, i tempi siano maturi per consentire ai farmacisti, adeguatamente formati, di prescrivere farmaci come, ad esempio, antibiotici, contraccettivi orali, farmaci per la gestione del dolore e per i disturbi del sonno.

La figura del farmacista prescrittore, che già esiste ad esempio in Francia e in Canada, contribuirebbe inoltre a ridurre il sovraffollamento degli studi medici e sarebbe di grande aiuto in tutte quelle zone rurali in cui i medici di base non ci sono più.

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Farmaci innovativi in farmacia

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Farmaci innovativi in farmacia

Il core business della farmacia non può che essere il farmaco. La nostra è l’unica professione che col passare del tempo, gestisce prodotti sempre più desueti. Lavoreremo affinché i farmaci di nuova generazione, che ad oggi sono dispensati in ospedale, laddove possibile, scalino automaticamente in farmacia alla scadenza del brevetto.

Se non si ha una visione di lungo termine su questo tema, il rischio è di avere nel prossimo futuro ospedali sempre più intasati e farmacie sempre più povere e obsolete.

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Servizi in convenzione

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Servizi in convenzione

I servizi in farmacia, così come quelli relativi alla presa in carico del paziente, dovranno essere prestazioni erogabili in convenzione col SSN e da esso adeguatamente remunerati.

Sarà inoltre importante sfruttare le nuove tecnologie per incrementare il numero di servizi effettuabili in farmacia e, al tempo stesso, semplificarne e velocizzarne la lavorazione.

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Rivedere gli sconti con industria

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Rivedere gli sconti con industria

Attualmente gli sconti minimi di legge tra farmacie, grossisti e industria sono rispettivamente del 30.35%, 3% e 66,65%.

Poiché, come è noto, nel corso degli anni il costo di produzione di un farmaco tende ad abbassarsi considerevolmente, riteniamo percorribile, almeno per i farmaci non più coperti da brevetto, chiedere di ritoccare al rialzo la quota di marginalità delle farmacie nei confronti dell’Industria. Questo porterebbe nuove risorse per “l’ecosistema farmacia” a costo zero per lo Stato.

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Dematerializzazione totale delle ricette SSN

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Dematerializzazione totale delle ricette SSN

Il lavoro al banco deve essere più snello e veloce. Lavoreremo per una dematerializzazione totale delle ricette SSN e per l’implementazione del Fascicolo Sanitario Elettronico al fine di sburocratizzare il nostro lavoro e poter dedicare più tempo ai nostri pazienti.

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Un nuovo corso di laurea

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Un nuovo corso di laurea

La facoltà di farmacia non può più essere il parcheggio per chi non riesce a entrare a medicina. Pertanto, o si elimina il numero chiuso o si dovrà assegnare in via prioritaria il posto a chi effettua il solo test di accesso a Farmacia. Non possiamo più permettere che un giovane che sogna di fare il farmacista trovi il suo posto occupato da qualcuno che a breve cambierà facoltà. 

Il percorso di studi, inoltre, dovrà prevedere materie più coerenti con il nostro contesto lavorativo. A tal fine sarà necessario eliminare o accorpare alcune materie e inserirne delle altre come, ad esempio, Psicologia, Informatica, o materie legate alla gestione economica e amministrativa della farmacia, anche per venire incontro alla crescente richiesta della figura di direttore di farmacia. 

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Mobilità professionale del farmacista

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Mobilità professionale del farmacista

Come è noto, il TULS emanato nel 1934 impedisce ai farmacisti di cumulare la propria professione con altre professioni o arti sanitarie. In questi 90 anni, però, sono nate alcune figure professionali che, a nostro parere, non sono affatto incompatibili con il nostro lavoro, come ad esempio la figura del biologo nutrizionista.

Analogo problema si presenta attualmente per coloro che volessero svolgere l’attività di insegnante unitamente a quella di farmacista, in quanto la normativa vigente rende impraticabile cumulare queste due professioni. È dunque quanto mai urgente una riforma legislativa in tal senso, al fine di incrementare la mobilità della nostra professione nel mercato del lavoro.

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Indennità di residenza complementare per i farmacisti rurali

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Indennità di residenza complementare per i farmacisti rurali

I farmacisti rurali sono lo scheletro della nostra professione e della nostra categoria. Crediamo sia doveroso che l’Enpaf aumenti considerevolmente il fondo per i farmacisti rurali, attualmente di soli 800 mila euro, in modo da erogare una sorta di “indennità di residenza complementare” a chi vive o lavora in zone svantaggiate. 

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Retribuzione per gli specializzandi ospedalieri

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Retribuzione per gli specializzandi ospedalieri

Attualmente non è previsto alcun tipo di retribuzione per i farmacisti specializzandi in farmacia ospedaliera. Questo, di fatto, costringe questi colleghi a trovarsi un lavoro part time durante i quattro anni di studio. Alcuni di essi però (ad esempio le neomamme), sono impossibilitati ad affiancare il lavoro allo studio.

Attualmente l’Enpaf considera tali colleghi al pari dei “non esercenti attività professionale” e pertanto richiede loro un contributo di ben 2500 euro l’anno. Il nostro impegno è di lavorare per eliminare questo assurdo obolo e perché venga riconosciuta una indennità economica per questi specializzandi.

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Riconoscimento di lavoro gravoso per la professione di farmacista

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Riconoscimento di lavoro gravoso per la professione di farmacista

Crediamo sia doveroso iniziare una campagna di sensibilizzazione per ottenere il riconoscimento di “lavoro gravoso” per i farmacisti. La concessione di tale status darebbe la possibilità di rientrare nel cosiddetto APE sociale, vale a dire l’anticipo pensionistico a carico dello Stato stesso.

Attualmente alcune categorie, come ad esempio maestri di scuola primaria o operatori della cura estetica, godono di questo beneficio e, a nostro avviso, non c’è motivo perché non possa essere riconosciuto anche ai tanti farmacisti che ogni giorno lavorano in piedi e a stretto contatto con persone con problemi di salute e patologie spesso contagiose.

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Modificare la normativa che discrimina il lavoro svolto nelle parafarmacie

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Modificare la normativa che discrimina il lavoro svolto nelle parafarmacie

Attualmente nei concorsi ordinari per l’assegnazione delle sedi farmaceutiche, non sono valutabili ai fini del punteggio, gli anni di attività lavorativa svolta presso una parafarmacia.

Se può essere comprensibile che il lavoro e l’esperienza maturata presso una farmacia possa comportare un punteggio maggiore rispetto a chi non vi ha lavorato, a nostro avviso non può essere in alcun modo accettabile che l’attuale normativa di fatto equipari, ai fini del punteggio, il lavoro svolto in parafarmacia a coloro che non hanno esercitato alcuna attività professionale.

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Norme più chiare nel rapporto tra farmacie e liberi professionisti

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Norme più chiare nel rapporto tra farmacie e liberi professionisti

Ad oggi la figura del farmacista libero professionista non è regolamentata e riconosciuta in maniera chiara. In alcuni casi, questo vulnus normativo ha causato problematiche di natura amministrativa e tributaria sia per la farmacia che per il professionista.

Vista la crescita esponenziale di questa nuova figura nel nostro settore, chiediamo una maggiore chiarezza legislativa e una normativa che possa garantire tutti.

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Migliorare le condizioni lavorative all’interno di alcune farmacie comunali

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Migliorare le condizioni lavorative all'interno di alcune farmacie comunali

Molti colleghi dipendenti di alcune farmacie comunali lavorano in condizioni proibitive. La ormai cronica carenza di personale comporta una serie di gravi problematiche come, ad esempio, lo svolgimento di mansioni non proprie di un farmacista, continui trasferimenti di sede a copertura di altri colleghi e, non di rado, il lavoro in solitaria.

I locali, inoltre, sono spesso fatiscenti e avrebbero bisogno di interventi non solo estetici e commerciali, ma talvolta perfino strutturali. Noi saremo concretamente accanto a questi colleghi, sostenendo e supportando ogni iniziativa volta a migliorare le loro condizioni lavorative e professionali. 

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Rispetto per i farmacisti e rispetto delle regole

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Rispetto per i farmacisti e rispetto delle regole

Il rispetto per la nostra categoria è uno dei punti più importanti della nostra lista. Abbiamo intenzione di querelare e chiedere i danni a chiunque si permetta di ledere pubblicamente l’immagine della nostra professione.

Allo stesso modo, informeremo le autorità e presenteremo una serie di esposti per segnalare tutte le pratiche illecite in materia di pubblicità e vendita di medicinali con obbligo di ricetta, che ormai dilagano su molti siti internet non certificati.

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Una nuova comunicazione

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Una nuova comunicazione

Ad oggi il nostro Ordine ha una comunicazione desueta e per nulla incisiva. Occorre ritornare a essere presenti e a “dire la nostra” a tutti i livelli attraverso importanti e innovative campagne stampa sui giornali e in televisione. Anche i nostri canali social devono essere completamente ripensati e attualizzati per arrivare anche alle fasce più giovani della popolazione.

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Abolizione della doppia imposizione contributiva INPS - ENPAF

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Abolizione della doppia imposizione contributiva INPS-ENPAF

A causa di una legge del lontano 1946 che non è mai stata opportunamente modificata, i farmacisti collaboratori sono obbligati a pagare non uno, ma due enti previdenziali.

È nostra intenzione iniziare un’importante campagna politica in tutte le sedi per eliminare questa ingiustizia legislativa e alleggerire i farmacisti di un onere che da molti è considerato una tassa a dir poco iniqua.

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Turni domenicali e festivi

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Turni domenicali e festivi

Il nostro dovere è di garantire il servizio alla popolazione, ma questo va fatto in maniera intelligente e tenendo conto della effettiva utilità per i cittadini.
Per alcune farmacie (in particolare quelle di piccole dimensioni che si trovano nei pressi di farmacie più strutturate e aperte anche la domenica) i turni rappresentano un sacrificio per i colleghi e un costo per l’azienda.

Per questo motivo riteniamo giusto rivedere i parametri per esonerare dall’apertura le farmacie che si trovano nella stessa zona di un’altra che già provvede ad assicurare il servizio ai cittadini.